Illustre Onorevole Aldo Forte,
Le scrivo per ringraziarLa per quanto detto nella seduta del Consiglio Regionale tenutosi giovedì scorso.
La lettera che Lei ha letto, riferiva di un dramma familiare che è indicativo dello stato, in cui talvolta, la sanità si trova nel Lazio e non solo. Mi preme riprendere questa lettera, perchè io non credo che la madre di Giancarlo, che Le ha chiesto di leggere tale lettera, avesse piacere che restasse cosa di pochi. Credo invece che una lettera scritta, con quei termini tanto forti, per quanto chiari, sia una richiesta di far sapere fatti gravissimi, per fare in modo che non accadano mai più.Il mio sincero ringraziamento stride però, con il fatto che la lettera è stata letta in una Seduta di Consiglio Regionale che parlava d'altro. Infatti era una Seduta straordinaria per un dibattito su "Infiltrazioni mafiose sul territorio della Regione Lazio". DandoLe atto che non credo Lei abbia voluto fare, strumentalizzazione del fatto, credo però che sarebbe stato opportuno che Lei avesse chiesto, e non mi risulta Lei abbia fatto, una seduta straordinaria sulla situazione della sanità nel Lazio. seduta nella quale fare proposte concrete per prevenire tali inqualificabili comportamenti. Ad esempio, proporre un organismo che monitorizzi la qualità dei servizi erogati dagli ospedali e dalle strutture sanitarie in genere.Dicevo, ringraziamento che stride in quanto la lettura è avvenuta durante una dichiarazione di astensione sulla votazione di un documento concordato fino a qualche minuto prima (a detta della On. Laurelli e non solo). Astensione che sicuramente non ha contribuito ad una votazione unitaria di un documento, che evidenziasse che il problema criminalità è un problema di tutti i cittadini, di qualsiasi parte politica, che va affrontato in maniera unitaria.Quindi mi chiedo: in qualità di vice-presidente della commissione per lo sviluppo economico - e ricerca, innovazione e turismo - non era possibile avere da Lei qualche proposta più significativa sul tema della mozione, piuttosto che una superficiale conclusione come - riporto il passaggio conclusivo - "...Volevo dare anche questo angolo di visuale un po' diverso, senza fare demagogia, senza lanciare accuse..."?? Non devo ricordarLe io che una criminalità organizzata che vive oggi sul nostro territorio di economia, vive anche di sfruttamento del lavoro di tanta gente sana che sul territorio non trova rappresentanti istituzionali credibili. Persone che vorrebbero essere rappresentate per battaglie efficaci per risolvere i problemi alla radice. E che vorrebbero sicuramente registrare da rappresentanti come Lei, posizioni forti, coraggiose per il cambiamento. Mi preme altrettanto direLe che le cose dette in consiglio Regionale, anche se dette in prossimità del termine della seduta non sono cose "per addetti ai lavori". La politica non è cosa di !addetti ai lavori"!!!! Per la verità non condivido nemmeno la risposta del Presidente del Consiglio al Suo intervento.Sicuro che Lei abbia la sensibilità per cogliere il senso di questa mia esternazione La saluto cordialmente.
Pasquale Valente
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lunedì 2 febbraio 2009
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