Care colleghe e colleghi,
ritengo che gli operatori di Polizia, quali siamo noi, debbano essere informati su quanto sta accadendo.
Vi sono Disegni di Legge che limitano il nostro operare. Indipendentemente dal nostro singolo impiego, non dobbiamo dimenticare che tutti noi concorriamo al mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica. Per questo credo dobbiamo essere a conoscenza dei danni che il Decreto Legge C1415-A , sulle intercettazione votato alla Camera, arreca all’operare degli organismi investigativi, finendo per fare cosa gradita alla mafia e non solo.
Fatto salvo il giusto rispetto per la riservatezza delle relazioni personali e per gli abusi di tali strumenti, non si può creare di questo un alibi per limitare il lavoro della Magistratura e delle Forze dell’Ordine; che devono sempre attenersi nelle loro azioni a quanto previsto dalla Legge.
Per questo credo che bisogna dare un segno di perplessità su tale provvedimento. Magari anche semplicemente scrivendo al Presidente della Repubblica https://servizi.quirinale.it/webmail/
la frase “Io non condivido il Decreto Legge C1415-A ” http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/schedela/trovaschedacamera_wai.asp?pdl=1415 ”
Questo al di là delle proprie idee politiche o appartenenze partitiche: la legalità non è di destra né di sinistra.
In caso di adesione a questa iniziativa vi prego, al fine di avere una idea delle adesioni, di inviare una copia per conoscenza alla mia email: pasqualevalente68@libero.it .
Nel ringraziarVi per l’attenzione vi saluto cordialmente augurandovi buon lavoro.
Pasquale Valente
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pasqualevalente68@libero.it
tel. 334 679 87 15
http://pasqualevalente68.blogspot.com/
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Se desiderate essere cancellati dalla mia mail list prego informarmi immediatamente. Grazie
giovedì 11 giugno 2009
lunedì 2 febbraio 2009
Lettera aperta On. Aldo Forte
Illustre Onorevole Aldo Forte,
Le scrivo per ringraziarLa per quanto detto nella seduta del Consiglio Regionale tenutosi giovedì scorso.
La lettera che Lei ha letto, riferiva di un dramma familiare che è indicativo dello stato, in cui talvolta, la sanità si trova nel Lazio e non solo. Mi preme riprendere questa lettera, perchè io non credo che la madre di Giancarlo, che Le ha chiesto di leggere tale lettera, avesse piacere che restasse cosa di pochi. Credo invece che una lettera scritta, con quei termini tanto forti, per quanto chiari, sia una richiesta di far sapere fatti gravissimi, per fare in modo che non accadano mai più.Il mio sincero ringraziamento stride però, con il fatto che la lettera è stata letta in una Seduta di Consiglio Regionale che parlava d'altro. Infatti era una Seduta straordinaria per un dibattito su "Infiltrazioni mafiose sul territorio della Regione Lazio". DandoLe atto che non credo Lei abbia voluto fare, strumentalizzazione del fatto, credo però che sarebbe stato opportuno che Lei avesse chiesto, e non mi risulta Lei abbia fatto, una seduta straordinaria sulla situazione della sanità nel Lazio. seduta nella quale fare proposte concrete per prevenire tali inqualificabili comportamenti. Ad esempio, proporre un organismo che monitorizzi la qualità dei servizi erogati dagli ospedali e dalle strutture sanitarie in genere.Dicevo, ringraziamento che stride in quanto la lettura è avvenuta durante una dichiarazione di astensione sulla votazione di un documento concordato fino a qualche minuto prima (a detta della On. Laurelli e non solo). Astensione che sicuramente non ha contribuito ad una votazione unitaria di un documento, che evidenziasse che il problema criminalità è un problema di tutti i cittadini, di qualsiasi parte politica, che va affrontato in maniera unitaria.Quindi mi chiedo: in qualità di vice-presidente della commissione per lo sviluppo economico - e ricerca, innovazione e turismo - non era possibile avere da Lei qualche proposta più significativa sul tema della mozione, piuttosto che una superficiale conclusione come - riporto il passaggio conclusivo - "...Volevo dare anche questo angolo di visuale un po' diverso, senza fare demagogia, senza lanciare accuse..."?? Non devo ricordarLe io che una criminalità organizzata che vive oggi sul nostro territorio di economia, vive anche di sfruttamento del lavoro di tanta gente sana che sul territorio non trova rappresentanti istituzionali credibili. Persone che vorrebbero essere rappresentate per battaglie efficaci per risolvere i problemi alla radice. E che vorrebbero sicuramente registrare da rappresentanti come Lei, posizioni forti, coraggiose per il cambiamento. Mi preme altrettanto direLe che le cose dette in consiglio Regionale, anche se dette in prossimità del termine della seduta non sono cose "per addetti ai lavori". La politica non è cosa di !addetti ai lavori"!!!! Per la verità non condivido nemmeno la risposta del Presidente del Consiglio al Suo intervento.Sicuro che Lei abbia la sensibilità per cogliere il senso di questa mia esternazione La saluto cordialmente.
Pasquale Valente
pasqualevalente68@libero.it
formiadeivalori@libero.it
nome skype pasquale_valente
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Le scrivo per ringraziarLa per quanto detto nella seduta del Consiglio Regionale tenutosi giovedì scorso.
La lettera che Lei ha letto, riferiva di un dramma familiare che è indicativo dello stato, in cui talvolta, la sanità si trova nel Lazio e non solo. Mi preme riprendere questa lettera, perchè io non credo che la madre di Giancarlo, che Le ha chiesto di leggere tale lettera, avesse piacere che restasse cosa di pochi. Credo invece che una lettera scritta, con quei termini tanto forti, per quanto chiari, sia una richiesta di far sapere fatti gravissimi, per fare in modo che non accadano mai più.Il mio sincero ringraziamento stride però, con il fatto che la lettera è stata letta in una Seduta di Consiglio Regionale che parlava d'altro. Infatti era una Seduta straordinaria per un dibattito su "Infiltrazioni mafiose sul territorio della Regione Lazio". DandoLe atto che non credo Lei abbia voluto fare, strumentalizzazione del fatto, credo però che sarebbe stato opportuno che Lei avesse chiesto, e non mi risulta Lei abbia fatto, una seduta straordinaria sulla situazione della sanità nel Lazio. seduta nella quale fare proposte concrete per prevenire tali inqualificabili comportamenti. Ad esempio, proporre un organismo che monitorizzi la qualità dei servizi erogati dagli ospedali e dalle strutture sanitarie in genere.Dicevo, ringraziamento che stride in quanto la lettura è avvenuta durante una dichiarazione di astensione sulla votazione di un documento concordato fino a qualche minuto prima (a detta della On. Laurelli e non solo). Astensione che sicuramente non ha contribuito ad una votazione unitaria di un documento, che evidenziasse che il problema criminalità è un problema di tutti i cittadini, di qualsiasi parte politica, che va affrontato in maniera unitaria.Quindi mi chiedo: in qualità di vice-presidente della commissione per lo sviluppo economico - e ricerca, innovazione e turismo - non era possibile avere da Lei qualche proposta più significativa sul tema della mozione, piuttosto che una superficiale conclusione come - riporto il passaggio conclusivo - "...Volevo dare anche questo angolo di visuale un po' diverso, senza fare demagogia, senza lanciare accuse..."?? Non devo ricordarLe io che una criminalità organizzata che vive oggi sul nostro territorio di economia, vive anche di sfruttamento del lavoro di tanta gente sana che sul territorio non trova rappresentanti istituzionali credibili. Persone che vorrebbero essere rappresentate per battaglie efficaci per risolvere i problemi alla radice. E che vorrebbero sicuramente registrare da rappresentanti come Lei, posizioni forti, coraggiose per il cambiamento. Mi preme altrettanto direLe che le cose dette in consiglio Regionale, anche se dette in prossimità del termine della seduta non sono cose "per addetti ai lavori". La politica non è cosa di !addetti ai lavori"!!!! Per la verità non condivido nemmeno la risposta del Presidente del Consiglio al Suo intervento.Sicuro che Lei abbia la sensibilità per cogliere il senso di questa mia esternazione La saluto cordialmente.
Pasquale Valente
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domenica 11 gennaio 2009
La politica non è un affare tra Partiti
Ringrazio Nicola Reale per aver aperto una discussione politica nella provincia. Bisogna fare chiarezza affinché, alle prossime elezioni provinciali si arrivi, con unità d’intenti e proposte chiare, alla soluzione dei problemi della provincia. Primo su tutti la legalità. In quanto un territorio invaso da interessi economici illeciti è un territorio senza occupazione, senza rispetto dell’ambiente, senza infrastrutture, senza futuro….
I Partiti dovrebbero (senza strumentalizzazioni) occuparsi un po’ di più dei problemi dei cittadini e un po’ meno delle competizioni tra essi. Ad esempi a Formia stiamo vivendo una possibile riduzione di personale, alla Casa di Cura Sorriso Sul Mare, di 24 unità, a causa di un Piano Aziendale della ASL che ha conseguentemente bloccato i ricoveri e creato cosi un esubero di personale. Io mi chiedo se le persone che si avvalgono dei servizi forniti dalla casa di Cura siano tutti guariti e, soprattutto, non vi sono più persone che potrebbero fruire, in futuro, di cure in quella struttura? Solo se fosse così si potrebbe giustificare un tale taglio. Taglio che comunque dovrebbe prevedere una collocazione per tutti coloro che verrebbero a trovarsi, da un giorno all’altro, senza lavoro.
Mi chiedo quindi, se per una volta in questa provincia, si possono affrontare finalmente i problemi, dando delle soluzioni; senza pensare al ““comune obbiettivo di sottrarre voti”” o alla possibilità di vedersi ““rosicchiare qualche voto””.
Pasquale Valente
pasqualevalente68@libero.it
nome skype pasquale_valente
http://pasqualevalente68.blogspot.com/
tel. 334 679 87 15
I Partiti dovrebbero (senza strumentalizzazioni) occuparsi un po’ di più dei problemi dei cittadini e un po’ meno delle competizioni tra essi. Ad esempi a Formia stiamo vivendo una possibile riduzione di personale, alla Casa di Cura Sorriso Sul Mare, di 24 unità, a causa di un Piano Aziendale della ASL che ha conseguentemente bloccato i ricoveri e creato cosi un esubero di personale. Io mi chiedo se le persone che si avvalgono dei servizi forniti dalla casa di Cura siano tutti guariti e, soprattutto, non vi sono più persone che potrebbero fruire, in futuro, di cure in quella struttura? Solo se fosse così si potrebbe giustificare un tale taglio. Taglio che comunque dovrebbe prevedere una collocazione per tutti coloro che verrebbero a trovarsi, da un giorno all’altro, senza lavoro.
Mi chiedo quindi, se per una volta in questa provincia, si possono affrontare finalmente i problemi, dando delle soluzioni; senza pensare al ““comune obbiettivo di sottrarre voti”” o alla possibilità di vedersi ““rosicchiare qualche voto””.
Pasquale Valente
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domenica 4 gennaio 2009
Dialogo tra delegati della Rappresentanza Militare: risposta ad un Colonnello
Caro col. _________, mi rivolgo a Lei direttamente (ma anche a coloro che vorranno commentare) perché ha chiesto esplicitamente un commento alla Sua mail; ed io non mi sottraggo dal dire il mio pensiero, magari scomodo, ma tant’è ritengo essenziale contribuire ad alimentare il dibattito, particolarmente se qualcuno esplicitamente lo chiede.
Preliminarmente ritengo che, con maggior coraggio, sarebbe bene che spendesse qualche parola in più per valutare le ipotesi di mobbing che sono accadute, ed ancora adesso accadono, cosi come evidenziato dall’amico Gaetano, e, non ultimo, ritengo che gli ideali estrinsecati dal caro Salvatore, debbano trovare maggiore sensibilità ed attenzione, particolarmente da parte di chi ha il gravoso compito di gestione del personale.
Sono rimasto perplesso di fronte alla difesa “acritica” di un appartenente al Corpo, coinvolto nella vicenda di Napoli.
Ritengo che sia corretto sottolineare la presunzione di innocenza per chiunque, risulti indagato ed imputato, ma altrettanta correttezza va indirizzata nei confronti di chi ha assunto provvedimenti di natura restrittiva, evidentemente sulla base di un esame rigoroso dei comportamenti sottoposti al suo vaglio; le antiche amicizie hanno sicuramente il loro valore etico, altra cosa è prevedere il futuro.
In questo contesto oso sperare che analoga comprensione sarà espressa, nel prossimo futuro anche a coloro che dovessero trovarsi nelle medesime condizioni, pur appartenendo ad altre categorie di personale, non foss’altro per rimuovere alla radice il dubbio che, la difesa d’ufficio possa essere riferita alla categoria cui appartiene il militare, e non già all’appartenente al Corpo in quanto tale.
La difesa tout court di un appartenete al Corpo quindi, deriva dallo spirito di corpo o dal fatto che si ritiene che non ci sia nemmeno una persona corrotta? Io credo che invece ce ne siano troppe; non perché credo che ce ne siano tante, ma perché credo che anche una sola sia troppo.
Altra cosa, invece, e qui si potrebbe aprire un diverso ed articolato fronte, è la valutazione del fatto, o meglio, il peso che questo ha avuto negli organi di informazione, e di conseguenza nella pubblica opinione; ecco, in questo dovremmo interrogarci tutti, per capire se, effettivamente, esistano gli anticorpi capaci di contrastare tale fenomeno, e se questi, nel caso, siano percepiti come tali e come esistenti dalla pubblica opinione e da quella che, per brevità, definiamo “società civile”.
Ritengo che dirci da soli che siamo i più bravi non serva a nulla, anzi credo che arrechi dei danni notevoli. Non bisogna mai dimenticare che noi siamo dei Servitori dello Stato non servitori delle gerarchie.
Tengo ad evidenziare e domandarmi, in riferimento ai nostri compiti e competenze, come mai in diverse città del Paese, della regione Lazio (come ad esempio la Sua città Terracina), mentre si sta subendo un assalto da parte della camorra con ingenti investimenti economici, si pensi spesso solo agli scontrini fiscali?
Colgo l’occasione, facendo mia una frase di Albert Einstein “ Il mondo è pericoloso non per quelli che fanno del male, ma per quelli che guardano e lasciano fare”, per augurare a tutti un 2009 in cui si guardi un po’ di più e si lasci fare un po’ di meno.
Pasquale Valente
pasqualevalente68@libero.it
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Preliminarmente ritengo che, con maggior coraggio, sarebbe bene che spendesse qualche parola in più per valutare le ipotesi di mobbing che sono accadute, ed ancora adesso accadono, cosi come evidenziato dall’amico Gaetano, e, non ultimo, ritengo che gli ideali estrinsecati dal caro Salvatore, debbano trovare maggiore sensibilità ed attenzione, particolarmente da parte di chi ha il gravoso compito di gestione del personale.
Sono rimasto perplesso di fronte alla difesa “acritica” di un appartenente al Corpo, coinvolto nella vicenda di Napoli.
Ritengo che sia corretto sottolineare la presunzione di innocenza per chiunque, risulti indagato ed imputato, ma altrettanta correttezza va indirizzata nei confronti di chi ha assunto provvedimenti di natura restrittiva, evidentemente sulla base di un esame rigoroso dei comportamenti sottoposti al suo vaglio; le antiche amicizie hanno sicuramente il loro valore etico, altra cosa è prevedere il futuro.
In questo contesto oso sperare che analoga comprensione sarà espressa, nel prossimo futuro anche a coloro che dovessero trovarsi nelle medesime condizioni, pur appartenendo ad altre categorie di personale, non foss’altro per rimuovere alla radice il dubbio che, la difesa d’ufficio possa essere riferita alla categoria cui appartiene il militare, e non già all’appartenente al Corpo in quanto tale.
La difesa tout court di un appartenete al Corpo quindi, deriva dallo spirito di corpo o dal fatto che si ritiene che non ci sia nemmeno una persona corrotta? Io credo che invece ce ne siano troppe; non perché credo che ce ne siano tante, ma perché credo che anche una sola sia troppo.
Altra cosa, invece, e qui si potrebbe aprire un diverso ed articolato fronte, è la valutazione del fatto, o meglio, il peso che questo ha avuto negli organi di informazione, e di conseguenza nella pubblica opinione; ecco, in questo dovremmo interrogarci tutti, per capire se, effettivamente, esistano gli anticorpi capaci di contrastare tale fenomeno, e se questi, nel caso, siano percepiti come tali e come esistenti dalla pubblica opinione e da quella che, per brevità, definiamo “società civile”.
Ritengo che dirci da soli che siamo i più bravi non serva a nulla, anzi credo che arrechi dei danni notevoli. Non bisogna mai dimenticare che noi siamo dei Servitori dello Stato non servitori delle gerarchie.
Tengo ad evidenziare e domandarmi, in riferimento ai nostri compiti e competenze, come mai in diverse città del Paese, della regione Lazio (come ad esempio la Sua città Terracina), mentre si sta subendo un assalto da parte della camorra con ingenti investimenti economici, si pensi spesso solo agli scontrini fiscali?
Colgo l’occasione, facendo mia una frase di Albert Einstein “ Il mondo è pericoloso non per quelli che fanno del male, ma per quelli che guardano e lasciano fare”, per augurare a tutti un 2009 in cui si guardi un po’ di più e si lasci fare un po’ di meno.
Pasquale Valente
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martedì 30 dicembre 2008
Auguri di Felice 2009
“ Il mondo è pericoloso non a causa di quelli che fanno del male, ma di quelli che guardano e lasciano fare” Albert Einstein
Auguro a tutti, nel 2009 e negli anni futuri, di guardare un po’ di più e lasciar fare un po’ di meno, per rendere questo mondo un po’ più bello.
Pasquale Valente
pasqualevalente68@libero.it
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Auguro a tutti, nel 2009 e negli anni futuri, di guardare un po’ di più e lasciar fare un po’ di meno, per rendere questo mondo un po’ più bello.
Pasquale Valente
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domenica 14 dicembre 2008
Osservatorio sulla criminalità
Nell’incontro che si è svolto nella sala “Falcone e Borsellino”, organizzato dalla Sinistra Arcobaleno, si è affrontato un tema particolarmente attuale: la costituzione di un organismo che monitorizzi il territorio sotto il profilo della infiltrazione criminale nel territorio.
Gli interventi dei relatori sono stati particolarmente interessanti. Hanno dato una chiara idea di quella che è la situazione attuale. Si è facilmente compreso che ormai non si può più parlare di potenziale rischio, ma, bisogna invece parlare di territorio penetrato dalla criminalità organizzata;. secondo quanto è anche emerso dalle relazioni della Direzione Investigativa Antimafia, per ultima quella del primo semestre 2008 ttp://www.interno.it/dip_ps/dia/semestrali/sem/2008/1sem2008.pdf.
Durante il dibattito mi è parso giusto evidenziare che, se si vuole affrontare in modo serio il problema, bisogna partire dagli errori fatti dal centro-sinistra. Bisogna dire che l’errore più grande è stato non istituire l’organismo, di cui si parla ora, quando si era al governo della città e, soprattutto, non ritenere che il contrasto all’illegalità sia prerogativa esclusiva del centro-sinistra.
Per questo motivo ho espressamente detto che ritengo importante coinvolgere persone di centro-destra in simili iniziative. Anche se bisogna dire che sono stati invitati ma, hanno ritenuto di non intervenire.
Spero che tale iniziativa sia la prima di incontri periodici, che portino ha delle proposte concrete che possano affrontare il problema.
Pasquale Valente
Gli interventi dei relatori sono stati particolarmente interessanti. Hanno dato una chiara idea di quella che è la situazione attuale. Si è facilmente compreso che ormai non si può più parlare di potenziale rischio, ma, bisogna invece parlare di territorio penetrato dalla criminalità organizzata;. secondo quanto è anche emerso dalle relazioni della Direzione Investigativa Antimafia, per ultima quella del primo semestre 2008 ttp://www.interno.it/dip_ps/dia/semestrali/sem/2008/1sem2008.pdf.
Durante il dibattito mi è parso giusto evidenziare che, se si vuole affrontare in modo serio il problema, bisogna partire dagli errori fatti dal centro-sinistra. Bisogna dire che l’errore più grande è stato non istituire l’organismo, di cui si parla ora, quando si era al governo della città e, soprattutto, non ritenere che il contrasto all’illegalità sia prerogativa esclusiva del centro-sinistra.
Per questo motivo ho espressamente detto che ritengo importante coinvolgere persone di centro-destra in simili iniziative. Anche se bisogna dire che sono stati invitati ma, hanno ritenuto di non intervenire.
Spero che tale iniziativa sia la prima di incontri periodici, che portino ha delle proposte concrete che possano affrontare il problema.
Pasquale Valente
sabato 11 ottobre 2008
Per un voto libero da condizionamenti, si può fare di più ! ! !
relativamente ai brogli elettorali, ritengo che non accadono solo a Palermo. Per questo credo che si dovrebbe intervenire con una legge nazionale. Proponendo la realizzazione di strumenti tecnici per rendere impossibile l’utilizzo dei telefonini nelle sezioni elettorali; realizzare lo scrutinio in maniera unificata con più seggi. In modo da rendere impossibile risalire ai votanti attraverso l’elenco aventi diritto al voto.
Altresì sarebbe da proporre la trasmissione via internet dello spoglio in modo da evitare singolari interpretazioni delle validità delle schede da parte di Scrutatori, Segretari e Presidenti.
Quindi la realizzazioni di ogni altro strumento per rendere veramente libera l’espressione del voto.
Tali suggerimenti sono stati inviati ai Parlamentari dell’Italia dei Valori; saranno pubblicate su questo blog eventuali risposte.
Pasquale Valente
Altresì sarebbe da proporre la trasmissione via internet dello spoglio in modo da evitare singolari interpretazioni delle validità delle schede da parte di Scrutatori, Segretari e Presidenti.
Quindi la realizzazioni di ogni altro strumento per rendere veramente libera l’espressione del voto.
Tali suggerimenti sono stati inviati ai Parlamentari dell’Italia dei Valori; saranno pubblicate su questo blog eventuali risposte.
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